Museo delle Genti d'Abruzzo
Museo delle Genti d'Abruzzo
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Come arrivare
Il museo nasce nel maggio 1973 per iniziativa dell’Archeoclub di Pescara, che allestisce la Mostra Archeologica Didattica Permanente, e dell’A.S.T.R.A. (Associazione per lo Studio delle Tradizioni Abruzzesi), che costituisce il Museo Delle Tradizioni Popolari. Nel 1982 tutti i materiali vengono donati al Comune di Pescara per costituire un’unica istituzione espositiva e di ricerca con il nome di “Museo delle Genti d’Abruzzo”.
Il 13 marzo 1998 le due associazioni fondatrici ed il Comune di Pescara costituiscono la Fondazione Genti d’Abruzzo per raccogliere e rilanciare l’eredità storica del Museo, portandone a compimento allestimenti, progetti e finalità.
Il Museo traccia la storia dell’uomo in Abruzzo dal suo primo apparire come cacciatore paleolitico sottolineando il contributo offerto dalle tribù Italiche all’affermazione di Roma, ed una rapida sintesi evidenzia quanto di questo passato si sia tramandato fino a noi in termini di costumi, credenze, luoghi di culto, produzioni, oggetti, forme.
Tema centrale del Museo, articolato in 13 grandi sale espositive, è infatti il concetto di continuità, di persistenza culturale, illustrato attraverso strumentazioni multimediali, laboratori didattici, biblioteca, fototeca, audioteca, laboratori di restauro, magazzini, sale mostra e auditorium, per complessivi 3500 mq.
Simbolo del Museo è un cuore con 3 motivi solari all'interno presente su una scatola da rasoio finemente intagliata risalente al XVIII secolo facente parte della ricca collezione in esposizione.
Il Museo delle Genti d’Abruzzo si trova all’interno dell’edificio delle caserme borboniche lungo il fiume Pescara. Il piano superiore, settecentesco, fu costruito sul seminterrato che apparteneva alla cinquecentesca fortezza di Pescara. Questi locali nell’Ottocento furono adibiti a bagno penale del Regno delle Due Sicilie, per i detenuti politici. Infatti, dal 1850 al 1860 vi furono imprigionati molti esponenti del Risorgimento abruzzese. In questo carcere, i giovani rivoluzionari venivano incatenati in coppia con i detenuti per reati comuni, per aumentare la loro pena.
The museum was born in 1973 through the actions of two cultural associations and representsan important ethno-anthropological reference point. The museum houses objects and costumes of pastoral traditions. It's divided on two floors with exhibition halls, library, restoration workshops, auditorium and many other interesting things.