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Abbazia di San Clemente a Casauria

CASTIGLIONE A CASAURIA - SAN CLEMENTE ABBEY

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Come arrivare

Castiglione a Casauria (PE)
orari apertura:
da Lunedì a Domenica (10.00-13.30/14.30-18.00) - Ingresso: gratuito - info 085 8885162 (San Clemente) tel. 0871 404392 (sede DRM Abr Chieti) - Direttore: Mariastella Margozzi mail: mariastella.margozzi@beniculturali.it

L'abbazia di San Clemente a Casauria è uno dei più importanti monumenti abruzzesi che ancora oggi con le sue preziose forme romanico-gotiche testimonia il potere economico e politico posseduto un tempo. Molte notizie riguardo il complesso possono trarsi dal Chronicon Casauriense il libro che ripercorre le vicende dell'abbazia dalle origini al 1182, redatto per volontà dell'abate Leonate dal monaco Giovanni e scritto e miniato dal monaco Rustico; nella narrazione il monaco ricorre anche al prodigio, alla leggenda, al fantastico, elementi dai quali comunque è possibile trarre il dato storico. L'abbazia fu costruita per volontà dell'imperatore Ludovico II, il quale già alla metà del IX secolo acquisiva terreni in questa zona nell'intento di edificare un nuovo complesso che fungesse da presidio per il dominio imperiale tra i possedimenti delle potenti abbazie di Montecassino, di S. Vincenzo al Volturno e di Farfa. Edificata in posizione strategica lungo il tracciato della via Claudia Valeria a partire dal 873, l'abbazia divenne presto il baluardo meridionale dell'impero franco. A seguito dei danni causati dalle incursioni saracene, nel 951 la basilica fu ampliamente restaurata per poi essere di nuovo fortemente colpita dal terremoto del 990 e ricostruita nel 1025 sotto l'abate Guido. Al tempo dell'abate Trasmondo l'abbazia, che sempre più spesso subiva i soprusi dell'imperatore, si volse verso la protezione papale. Per tutto il XI e il XII secolo i vari abati che si succedettero apportarono migliorie nella basilica, arricchirono l'arredo liturgico e diedero avvio anche a nuovi edificazioni come ad esempio un palazzo con foresteria, una dispensa ed una cantina realizzati sotto l'abate Oldrio. L'abbazia di San Clemente visse il periodo più florido con l'abate Leonate (1176-1182) il quale, potendo contare sulla protezione dei re normanni e del pontefice, oltre che sulle ingenti entrate garantite dai numerosi pellegrini rivolti a Monte Sant'Angelo, diede inizio alla costruzione del portico. L'intento di Leonate, perfettamente riuscito, era quello di creare una entrata trionfale alla basilica che fosse una esplicita dimostrazione della storia e della potenza della sua comunità.

Outlying village of San Clemente
The earliest monastic center was founded in the ninth century by order of the emperor Ludwig II and a few elements of this original structure were re-used in the monumental reconstruction started in 1176 under the direction of the abbot Leonate. They are recognizable especially in the crypt. Leonate had the frontal arcade built along with the upper oratory and the portals, remarkable for their precious and various repertoire which makes of them an important piece of art in the Abruzzi. The bas-reliefs of the middle portal illustrate the foundation and the history of the abbey up until then. The interior of the church reproduces the basilica plan common to other churches restored in the same period (such as San Liberatore a Majella), with a nave and two aisles, to which three apses correspond. The pulpit, which Calore reassembled in the nineteenth century, dates back to Leonate's activity, thus its construction started between 1176 and 1182. Four columns support it and a chain of raised slabs with flowers and with Saint Jonh's eagle surrounds it. The Easter candle stands out in front of it: a high column, whose capital is adorned with crochet leaves, holds two hexagonal lanterns, bedecked with twisting columns and mosaic insets in comatesque style, most likely carried out in the thirteenth century. In the middle of the presbytery, a big pointed ciborium was probably added to the church after an earthquake occurred in 1348. The relief of the back as well as in the portal tells the story of the foundation of the church. The stone structure, whose inner part reproduces a starry night, covers the fourth-century marble sarcophagus containing Saint Clemente's remains.

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