Chiesa di Santa Maria a Vico
Santa Maria a Vico church
Come arrivare
La chiesa di S. Maria a Vico di S. Omero è stata da alcuni critici salutata come "l'unico momumento d'Abruzzo anteriore al Mille giunto a noi quasi completo". La dettagliata analisi delle strutture induce alcuni studiosi a contraddire tale ipotesi e restituituire alla chiesa un ruolo meno rilevante all'interno del panorama architettonico abruzzese, anche se non privo di interesse. La facciata della chiesa, realizzata in mattoni, è a terminazione piana in direzione della navata centrale ed ingloba a sinistra la massicia torre campanaria. Il portale è decorato nell'archivolto da rilievi, ricavati in negativo dalla pietra, che in origine dovevano essere disposti in modo da avere al centro la formella con l'Agus Dei ed intorno i simboli degli Evangelisti e i rilievi a fiore. Il rosone in pietra non è originario, ma costruito ex novo durante i restauri di fine Ottocento. L'interno segue la semplice e nitida scansione dell'impianto basilicale con tre navate, presbiterio rialzato ed abside semicircolare. I piloni, realizzati in materiale misto, sostengono archi a tutto sesto; i primi due a partire dall'ingresso hanno una sezione rettangolare, mentre gli altri assumono forma circolare, in ambedue i casi non hanno base e i capitelli sono privi di qualsiasi elemento decorativo, semplicemente modellati in forma di tronchi di piramide (probabilmente sono di restauro). L'insieme, all'apparenza omogeneo, ad un'attenta analisi lascia affiorare le incorenze strutturali derivate dalle manomissioni e modifiche che si sono succedute nei corso dei secoli, anche in tempi recenti, proprio in occasione dei restauri. Gli studiosi tuttavia concordano nel ritenere che l'odierno organismo non si discosti molto dall'originario impianto della chiesa, mentre le opinioni divergono riguardo la datazione della primitiva fabbrica, da alcuni assegnata alla fine del X secolo, da altri alla metà del XII secolo. In un studio dettagliato sull'argomento l'Aceto evidenzia che la chiesa è riconducibile, per le proporzioni e il rapporto degli spazi, ad una tipologia diffusa in Abruzzo, nell'area di influenza cassinese, tra l'ultimo quarto del XI secolo e la metà del XII (Aceto...). Lo stesso impianto di S. Maria è utilizzato nella variante delle tre absidi in S. Liberatore alla Majella, S. Pietro ad Oratorium, S. Clemente al Vomano, S. Angelo a Pianella, S. Maria del Lago a Moscufo e in S. Nicola a Canzano, mentre la terminazione ad un'unica abside è presente in S. Maria in Valle Porclaneta, S. Vincenzo a Turrivalignani e in S. Giovanni ad Insulam, chiese collegabili alla nostra anche per via della decorazione architettonica, che manifesta "analogie stringenti, sia stilistiche che tematiche" con i rilievi del portale. (Aceto .....). Valutazioni che inducono a considerare la chiesa di S. Maria a Vico opera non altomedievale, ma riconducibile alla prima metà del XII secolo; possono essere riferite allo stesso periodo le belle transenne in pietra calcarea, ancora visibili nelle finestre della navata maggiore (originaria sembra solo quella centinanta), senza dover accettare per esse la datazione altomedievale da alcuni avanzata, e retrocedere di conseguenza tutta la cronologia dell'edificio. Al XII secolo risale anche la più antica menzione del complesso, Plebs S. Mariae in Vico, ricordato nella bolla rivolta al Vescovo di Teramo del pontefice Anastasio IV, datata 27 novembre 1153. La facciata, invece, con la sua possente torre campanaria è riferibile ad un successivo intervento edilizio, realizzato in pieno Trecento, che vede la soppressione della prima campata della navatella sinistra a favore della nuova torre e, contestualmente, la realizzazione della semplice cortina in mattoni del fronte. Al Trecento risale anche la decorazione ad affesco che oggi vediami conservata solo in brevi tratti e in forma molto frammentaria, ma che un tempo si estendeva lungo le pareti della navata maggiore e nei sottarchi, impreziosendo tutto il complesso con i suoi colori e le sue forme. Nella navata mediana, a destra, sono raffigurati entro due riquadri una Madonna con Bambino e Cristo in trono; a sinistra, nella parete che ha eclissato l'arco in prossimità del presbiterio, probabilmente per ragioni statiche, si distinguono un'Annunciazione ed una Madonna in Trono, con ai lati riquadrature che accoglievano altre raffigurazioni perdute. La lettura stilistica degli affreschi è resa difficoltosa dalla loro cattiva conservazione, tuttavia vi sono riconoscibili "indiscutibili cadenze giottesche", tali da datarli al secondo -terzo decennio del Trecento. I dipinti dell'ultimo sottarco a sinistra, un Cristo benedicente e S. Giovanni, sono opera della metà del XIV secolo di un artista diverso e dalla "tendenza più scopertamente gotica" (Aceto)..
Founded before the eleventh century and maintained almost intact, Santa Maria a Vico rises in the country, where there was once a temple consecrated to Hercules. The entirely brick faade has a horizontal coping and a stone portal, decorated with the holy lamb and the symbols of the four evangelists. The restoration directed by Giuseppe Sacconi reinstated the original rose-window in the middle of the faade. On the external walls there are a few mullioned windows, with gratings on the internal side. The inside consists of a nave and two aisles and a central round apse. Two inscriptions enclosed in the wall of the right aisle attest the former Roman building.