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Forconium

Forconium - archeological site

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Come arrivare

L'Aquila (AQ)

Nella Media Valle dell'Aterno, poco a Sud-Est dell'Aquila, nei pressi della frazione di Civita di Bagno, si trova il sito archeologico della medievale Civitas S. Maximi, in Comitatu Furconensi come si legge nelle fonti antiche. Negli ultimi anni sono state effettuate numerose campagne di scavo che hanno portato alla luce un interessante complesso monumentale che attesta la presenza di un insediamento dell'Età Tardo repubblicana. I dati epigrafici e i reperti portati alla luce contribuiscono a fornire un quadro completo dell'area. In effetti numerose testimonianze archeologiche erano già note nel centro abitato, poiché tra gli edifici più recenti spiccavano e spiccano tuttora tratti di mura, le strutture romane sottostanti l'antica Cattedrale di San Massimo, i resti di un complesso termale che sono stati inglobati nelle fondazioni dell'edificio cinquecentesco di Villa Oliva, il tempio dedicato a Feronia, rinvenuto e reinterrato negli anni Settanta, oltre a numerose iscrizioni funerarie e dedicatorie, che confermano l'esistenza di un centro abitato d'età romana. Gli scavi condotti dal 1995 al 2000 hanno contribuito notevolmente alla conoscenza del sito: l'area archeologica di Civita sta restituendo la grandiosa opera di monumentalizzazione realizzata dai romani attraverso un intervento programmato sulla pianura posta sul versante settentrionale del Colle Moritola, dove i punti di maggiore pendenza ed instabilità sono stati rafforzati da una complessa struttura in muratura. Il complesso edilizio consiste in un ampio terrazzamento artificiale che ospita una serie di edifici collegati tra loro, ognuno adibito a funzioni specifiche ed edificato in epoche diverse. Gli ultimi scavi hanno infatti avvalorato l'ipotesi che la costruzione di questo grande complesso monumentale si sia sviluppato in fasi successive, come dimostrano le diverse tecniche edilizie usate e lo studio della sequenza stratigrafica: alla fase più antica, che si colloca tra la fine del II e la metà del I sec. a.C., vengono datate le strutture murarie in opera poligonale; all'epoca immediatamente successiva, inquadrabile grossomodo all'Età augustea, risale la fase di massima fioritura monumentale dell'area che era stata occupata in precedenza. E' in quel periodo che vengono infatti realizzate le strutture di sostegno della collina, sicuramente di grande impatto visivo e scenografico, e gli edifici soprastanti caratterizzati da una grande cura nell'esecuzione del progetto e dalla scelta dei materiali adottati, l'accuratezza delle decorazioni che comprendono pavimenti a mosaico e in opus signinum, affreschi e intonaci, rivestimenti in stucco. Durante l'età imperiale si assiste ad interventi finalizzati alla modifica, seppure parziale, dell'assetto originario, attraverso la riorganizzazione e il rinnovo di alcuni spazi. Nel periodo tardo-imperiale si giunge all'abbandono volontario del complesso, testimoniato dalla scarsità di reperti, anche d'uso comune, ed il pianoro viene interrato. Tutta l'area resta poi inutilizzata per lungo tempo fino a quando, in epoca altomedievale, si nota un parziale recupero di alcune delle strutture più antiche. La presenza di canalizzazioni per l'acqua, di ambienti decorati con mosaici e di vasche a livelli e profondità variabili ci narrano di un edificio concepito per la raccolta e l'utilizzo delle acque sorgive, ancora oggi abbondanti in zona, e suggeriscono una valenza sacrale del luogo, contraddistinta da una religiosità di tipo popolare e agricolo, riassunta in età romana dalla devozione per una divinità femminile, forse Venere oppure Feronia. Le ricerche archeologiche condotte fino ad ora, acquistano un valore significativo poiché costituiscono la premessa di una ulteriore ricerca finalizzata alla piena comprensione del monumento, indagato solo parzialmente e dell'antico contesto territoriale e culturale di Civita di Bagno. La Cattedrale dell'antica Forcona: un documento che risale al VII secolo cita per la prima volta l'antica Cattedrale di Forcona; con il trasferimento della Diocesi nella neonata città dell'Aquila nel XIII secolo, iniziò il decadimento della Cattedrale che, in seguito a numerose fasi di adattamento e di trasformazione, venne definitivamente abbandonata intorno alla metà del XVIII secolo. A partire dal 1971, i ruderi sono stati sottoposti ad interventi di pulitura e di ripristino che hanno riportato alla luce i resti altomedievali che erano stati inglobati in un più tardo edificio, sorto presumibilmente tra l'XI ed il XII secolo, a tre navate, suddivise da colonne, e tre absidi. Dell'antica chiesa oggi emergono le cortine murarie absidali coronate all'esterno da archetti semicircolari, ancora visibili in alcuni tratti, la vasta cripta un tempo coperta da volte e la torre della facciata scomparsa, con interessanti frammenti altomedievali. Prima del complesso della Cattedrale in quel luogo doveva sorgere un'altro edificio sacro; ipotesi confermata dal fatto che sulle pietre usate per costruire la torre ci sono dei bassorilievi che richiamano un passato più antico. Su una pietra, ad esempio, si trova una croce greca che fa pensare ad una chiesa bizantina distrutta da orde pagane. San Ranieri, comunemente chiamato San Raniero, nominato vescovo della città nel 1059, fece edificare la Cattedrale utilizzando la cripta della chiesa preesistente. Come voleva la tradizione, le tre absidi della cattedrale erano orientate verso occidente.

In the middle Aterno Valley, near the outlaying village of Civita di Bagno, there is the archaeological site of the Medieval Civitas S. Maxim in Comitatu Furconensi. The several excavations of the last years have brought to light an interesting monumental building, which testifies the presence of a settlement of the late republican age. The epigraphic data and the finds contribute to outline the characteristics of the area. Actually, a few archaeological evidences were already known inside the town where, beside later buildings, it was and is possible to see parts of the old town-walls, remains of a Roman building below San Massimo Cathedral and of a bathing-establishment enclosed in the foundations of the sixteenth-century Villa Oliva; furthermore, the temple of the goddess Feronia, discovered and covered again with earth in the Seventies, besides several funeral and dedicatory inscriptions, which confirm the existence of a Roman town.

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