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Museo Capitolare

Capitular Museum

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Come arrivare

Atri (TE)
orari apertura:
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Posto nel complesso retrostante la fabbrica della cattedrale, attorno ad un ampio chiostro a due ordini, il Museo Capitolare ospita in dieci sale un'importante collezione di oggetti d'arte dal XIII secolo al Novecento. Preziosa è la serie di incunaboli miniati, tra i quali spicca il Messale Acquaviva della prima metà del Quattrocento. Nella sezione pittorica da notare sono le due complesse ed erudite tavole della Natività e della Flagellazione di primo Cinquecento, dense di cultura urbinate e bramantesca, ancora di attribuzione dibattuta, forse riconducibili allo spagnolo Pedro de Aponte. La cultura veneziana e adriatica si ritrova nella grande pala gotica di San Giacomo Maggiore attribuita a Giacomo Moranzone e nella Sacra Conversazione di Antonio Solario. Tra le sculture vero e proprio tesoro è la terracotta invetriata del Quattrocento della Madonna col Bambino di Luca della Robbia. A questa si affiancano le altre madonne fittili policrome di scuola abruzzese di XV-XVI secolo e le maioliche castellane di Francesco Saverio Grue (XVIII secolo). Nella sezione oreficeria si conserva una splendida croce duecentesca, contenente resti della vera croce, in cristallo di rocca con miniature su lamine d'oro, esempio di arte veneta.

Situated in the hall behind the building of the Cathedral, round a two-storey cloister, the capitular museum exhibits in ten rooms an important collection of art-objects from the thirteenth to the twentieth century. First and foremost, the series of illuminated incunabula, among which the early fifteenth-century Acquaviva Missal. The painting section contains two elaborate and refined paintings on wood representing the Nativity and Jesus's Flogging, dated to the early sixteenth century and permeated with influences of the school of Bramante and of artists from Urbino. Its attribution is uncertain but the probable author could be the Spanish painter Pedro de Aponte. Venetian and Adriatic culture is undoubtedly present in the big Gothic altar-piece by Giacomo Moranzone and in the Sacred Conversation by Antonio Solario.

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