Pittura medievale - Affreschi - Chiesa di Santa Maria d'Arabona
Pescara
Comune: Manoppello
Provincia: Pescara
Aurore: Antonio da Atri
L'interno della chiesa cistercense di Santa Maria d'Arabona è caratterizzato da una voluta nudità e semplicità in linea con i dettami costruttivi propri dell'ordine. Gli aspetti decorativi sono essenzialmente affidati al variare dei capitelli e delle modanature in pietra di costoloni e cornici. Unica concessione alla pittura è rappresentata da tre pannelli posti sulla terminazione rettilinea del coro, che si alternano alle strette monofore che danno luce al presbiterio. Il primo riquadro a sinistra mostra una figura di Santa con un personaggio maschile sottodimensionato (il committente?) inginocchiato ai suoi piedi. La santa, di difficile identificazione, è rappresentata con una corona in testa, mentre tiene nella mano sinistra un libro e nella destra la palma del martirio. Potrebbe trattarsi di una S. Caterina sebbene sia priva del suo consueto attributo, ovvero la ruota del martirio. L'opera, riferibile alla metà del Trecento, è stata in passato attribuita da Bindi (1889) ad Antonio da Atri, autore delle altre due scene dipinte sulla parete del coro, sebbene sussistano forti dubbi sulla validità di questa attribuzione. Gli altri due pannelli infatti appaiono caratterizzati da vistose differenze rispetto al primo e da uno stile più sofisticato ed espressivo. Quello di destra, raffigurante una Madonna con Bambino, riporta data e firma dell'autore, Antonius de Adria che lo ha realizzato nel 1373; in quello di centrale su uno sfondo blu intenso è dipinta una Crocifissione con la Vergine e S. Giovanni dolenti ai lati della croce. Gli affreschi rappresentano una delle prime opere del pittore la cui complessa vicenda artistica e biografica è ancora lontana dall'essere chiara. Il nome di Antonio di Atri è legato infatti a diverse opere pittoriche abruzzesi, come la lunetta con S. Pietro Celestino e S. Giovanni Battista di Collemaggio, la lunetta di S. Amico a L'Aquila e un pannello con S. Nicola e S. Caterina della Cattedrale di Atri. Le figure dipinte da Antonio mostrano un'evoluzione stilistica che va dal prevalere dell'influenza di stilemi trecenteschi di provenienza emiliano-marchigiana, caratterizzanti gli affreschi di Arabona, ad un graduale cambiamento in direzione di una maniera sempre più raffinata, carica di suggestioni neo-senesi e legata ai modi tipici del gotico internazionale ben evidente nelle prove aquilane.