Nicodemo da Guardiagrele
scultoreNicodemo da Guardiagrele
(XII secolo – XII secolo)
scultore
Nicodemo da Guardiagrele fu uno scultore appartenenti a una bottega attiva in numerose località dell'Abruzzo intorno alla metà del XII secolo, operosa soprattutto nell'esecuzione di arredi liturgici in stucco.
Nel 1150 i documenti storici ci indicano che Nicodemo esordì assieme allo scultore Roberto, figlio di Ruggero, per il pulpito della chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta presso Rosciolo dei Marsi, in base alla testimonianza dell'iscrizione presente lungo il parapetto della scala.
Il pulpito è costituito di quattro pilastri ottagoni sormontati da arcate sulle fronti principali e su quelle laterali.
La decorazione iconografico è incentrata sui simboli degli evangelisti, assieme ai santi Stefano e Lorenzo , oltre alle raffigurazione della Lotta di Davide con l'orso, la Danza di Salomè e le Storie di Giona.
Nicodemo eseguì nella stessa chiesa anche il ciborio, simile nella struttura a quello realizzato dagli scultori della bottega nella chiesa di San Clemente al Vomano.
Secondo le iscrizioni di una lapide presente a sinistra dell'altare, nel 1151 Nicodemo eseguì un ciborio nella chiesa parrocchiale di San Cristinziano a San Martino sulla Marrucina presso Guardiagrele, però l'edificio è stato distrutto da una tromba d'aria nel 1919.
Nel 1159 Nicodemo ultimò il pulpito di Santa Maria del Lago a Moscufo, più vigoroso e significativo di quello di Santa Maria in Valle Porclaneta, in pietra bianca con vivaci policromie, con le colonne al posto dei pilastri e l'arco trilobo nella sola fronte anteriore; i simboli degli evangelisti sui lettorini sono impreziositi da raffigurazioni scultoree con episodi biblici ed evangelici, quali L'aquila e il toro dai santi Giovanni Battista o Massimo Levita e Stefano e dalla Lotta di Davide con il leone e con l'orso, L'angelo e il leone da san Lorenzo e da San Giorgio che uccide il drago, oltre che le Storie di Giona,e motivi simbolici quali lo "Spinario", assai diffuso nell'arte medievale.
L'ultima opera documentata realizzata da Nicodemo è stato il pulpito della chiesa di Santo Stefano a Cugnoli, proveniente dalla chiesa di San Pietro, eseguito nel 1166, che risultò simile a quello della chiesa di Moscufo, anche se è più rigido e schematico del precedente.
Nicodemo si può definire stilisticamente come un tardivo ma espressivo traduttore, in linguaggio locale, di elementi romanico-comaschi, coniugati con influenze arabeggianti, nell'intaglio minuto e secco delle decorazioni astratte, negli ornati e nell'impiego dell'arco trilobo, influenza mediata attraverso la Puglia, la Sicilia, la Spagna e l'Africa settentrionale, che si concretizzano in una felice unione, per la spontanea energia che salda i motivi di differente origine.