Eremo-Santuario della Madonna d'Appari
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Come arrivare
La denominazione del Santuario della Madonna d'Appari trae origine dall'apparizione della Madonna, avvenuta a Paganica nel XV secolo. La Madonna sarebbe apparsa a Maddalena Chiaravalle, una giovane pastorella che si recava quotidianamente presso l'edicola votiva della Vergine per pregare. Durante l'apparizione la Vergine avrebbe chiesto che fosse eretto un santuario in suo nome. Nonostante l'incredulità degli abitanti del posto e dello stesso parroco, il quale cadde malato e si riprese solamente quando si convinse della veridicità del racconto, la Madonna apparve di nuovo con la medesima richiesta. In poco tempo e con l'aiuto di tutti i cittadini sorse, tra le rocce ed il torrente, il Santuario della Madonna d'Appari. La costruzione è appoggiata ad un massiccio roccioso bucato nella parte bassa per permettere il passaggio della strada statale del Gran Sasso. L'edificio essendo inserito nella stretta fascia compresa fra il torrente Raiale e la vicina parete rocciosa si sviluppa prevalentemente in lunghezza ed in altezza. La facciata, rettangolare, presenta una forma molto slanciata, grazie anche alla presenza di un alto campanile a vela, nel quale si aprono tre fornici. Il portale è molto semplice; unici elementi decorativi del fronte sono l'affresco della lunetta ed una piccola finestra circolare. L'interno è ad unica navata ripartita da due archi; nella parete di fondo, sul lato destro, si apre un ingresso secondario anch'esso con lunetta affrescata. La zona presbiteriale segue la parete rocciosa risultando perciò di forma irregolare e completamente decentrata rispetto all'aula. Quest'ultima zona, identificata come la parte più antica del romitorio, presenta, a destra dell'altare, una piccola nicchia con l'affresco della Pietà, databile al XV secolo. Le pareti del presbiterio e di gran parte dell'aula sono affrescate con opere databili al XVI-XVII secolo, all'interno delle quali sono rappresentati episodi della vita di Gesù. Alle spalle dell'altare c'è una piccola sagrestia, anch'essa appoggiata alla roccia, collegata da una stretta scala ad un piccolo ambiente eremitico situato al piano superiore. Non conosciamo la data precisa della fondazione dell'eremo; partendo dal dato che la chiesa non risulta menzionata nel pagamento delle decime del 1313, si è ipotizzato che la sua costruzione sia successiva e riferibile probabilmente al 1400 circa. È comunque da tenere in considerazione la possibile presenza sul luogo di una precedente edicola votiva dedicata proprio alla Madonna. Nella chiesa della Madonna d’Appari era anticamente conservata una splendida immagine mariana, una tempera su tavola di squisita fattura attribuita al celebre artista Andrea De Litio. La tavola, giunta ai nostri tempi purtroppo dimezzata (nella parte mancante mostrava Gesù Bambino poggiato sulle ginocchia della Vergine) è ora conservata presso il MundA (Museo Nazionale d’Abruzzo) a L’Aquila. La Madonna d'Appari viene festeggiata il martedì dopo Pasqua con una solenne processione.