La Grotta della Sibilla
Tecnica pittorica: olio su tela
Dimensioni: altezza cm 98; larghezza cm 124
Autore: Consalvo Carelli (1818-1900)
"Intanto Enea verso la ròcca ascese,
Ove in alto sorgea di Febo il tempio,
E là dov’era la spelonca immane
De l’orrenda Sibilla, a cui fu dato,
Dal gran delio profeta, animo e mente...
D’aprir l’occulte e le future cose." (Virgilio)
Pregevole opera dell'artista partenopeo Consalvo Carelli, esponente di spicco della cosiddetta "Scuola di Posillipo", il dipinto "La Grotta della Sibilla" riproduce nella realtà un cunicolo scavato dagli antichi romani per fini militari nei pressi di Cuma, vicino Napoli. Il forte riferimento mitologico al personaggio della Sibilla, che secondo le credenze popolari abitava quei luoghi, rende il paesaggio incantato e lo avvolge di un alone di mistero appena rischiarato dalle prime luci dell'alba. Ricordando i passi dell'Eneide nei quali Virgilio descrive l'antro roccioso che domina il dipinto, si nota la presenza del Lago vulcanico di Averno sullo sfondo, nelle cui acque cupe, per gli antichi, era posto l'ingresso agli inferi. L'opera è esposta nel Museo d'Arte dello Splendore di Giulianova.