I Morticelli di Francesco Paolo Michetti
Oggetto: Dipinto
Materia e Tecnica di esecuzione: olio su tela
Datazione: 1880
Autore: Francesco Paolo Michetti (1851-1929)
E' il funerale di due gemellini e il dolore composto della gente semplice e la sacralità del momento vengono magistralmente raffigurati dal Michetti sullo sfondo di una marina straordinaria.
Il taglio orizzontale del dipinto sottolinea l'andamento del corteo processionale e, come per altre opere dell'artista (Le Serpi, il Voto, Gli Storpi), la rende simile a una scena cinematografica.
Quest'opera colpì profondamente d’Annunzio, il quale nello scrivere all’amico Paolo de Cecco così si espresse: “Quei Morticelli li ho qui nella mente e non mi escono più, quell’ebrezza sovrumana di azzurro che fa pensare!” scorgendovi “la prima manifestazione potente del dolore”.
I Morticelli del Michetti ispireranno palesemente il Poeta quando nel Canto Novo (1882) scriverà
"Stagna l’azzurra caldura (…)
Vien per la spiaggia lento il funereo
corteo seguendo croce e cadavere:
sol qualche risucchio di fiotto,
qualche singhiozzo di strozza umana
a tratti a tratti rompe il silenzio
greve (…)
Dietro la croce, dietro il cadavere,
con litanie lunghe, allontanasi,
va va va la pia carovana
sotto la tragica luce immensa.”
La tela de I Morticelli fu in collezione privata fino al 1997, anno in cui venne acquisita dal MIBACT. Da allora fu esposta presso le sale del prestigioso Museo Nazionale d'Abruzzo a L'Aquila fino ad aprile 2009, quando per le conseguenze del sisma fu trasferita presso il Museo Casa Natale di Gabriele d'Annunzio a Pescara, corso Manthonè, dove tuttora è possibile ammirarla.