Costantino Barbella
scultoreCostantino Barbella
(1852-1925)
scultore
Costantino Barbella nacque a Chieti nel 1852 da Sebastiano e Maria Bevilacqua, entrambi commercianti: fu iniziato, nonostante la sua riluttanza, al mestiere dei genitori.
Si dilettava a modellare statuine per i presepi, che poi vendeva nella sua bottega: le sue opere furono notate e apprezzate da Francesco Paolo Michetti, che lo incoraggiò in tale attività.
Grazie a un sussidio della provincia di Chieti, riuscì a frequentare la Reale Accademia di belle arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista, maestro anche di Vincenzo Gemito.
Si specializzò nelle composizioni di piccolo formato in terracotta o in bronzo, raffiguranti soprattutto scene contadine e costumi della sua terra che portarono lo scultore al successo in Italia e all'estero: nel 1875 una sua scultura, la gioia dell'innocenza, fu acquistata da Vittorio Emanuele II e donata alla Galleria di Capodimonte.
Curò l'allestimento della sezione italiana alla Mostra Universale di Anversa del 1894: questo gli consentì di estendere la sua fama all'estero. Fu anche nominato professore onorario dell'Istituto Reale di Belle Arti.
Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d'arte di Venezia.Fu grande amico degli altri grandi artisti abruzzesi della sua epoca: Francesco Paolo Tosti, Gabriele d'Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con i quali era solito villeggiare, in gioventù, presso un antico convento francescano sconsacrato sito a Francavilla al Mare (noto come convento Michetti). Morì quasi cieco a Roma nel 1925.
Gli è intitolato il Museo civico di Chieti.
«… si espresse soprattutto plasmando l’argilla che … gli permise di ottenere e di conservare una felice immediatezza ed una freschezza di tratti dalla indubbia efficacia.» (Cosimo Savastano)