Il castello di Gagliano Aterno, di straordinaria e complessa lettura, è una costruzione caratterizzata da pianta irregolare, ad andamento poligonale, concepita per adattarsi all'orografia del territorio su cui sorge, nella Valle Subequana. La sua fondazione risale al 1328, come attesta una lapide, quando Isabella D'Aquila, contessa di Celano, fece costruire il palazzo sui ruderi di una precedente costruzione innalzata dai Conti di Celano tra XII e XIII secolo. Nel 1462 il castello subì l'attacco di Braccio da Montone, che gli inflisse pesanti danni; a partire dall'anno successivo passò nelle mani dei Piccolomini, per poi divenire proprietà dei Barberini fino al 1806, possedimento dei baroni Pietropaoli ed infine dei marchesi Lazzeroni. La struttura, come oggi si presenta, è ritenuta uno dei castelli meglio conservati d'Italia, un organismo architettonico stratificato e complesso, caratterizzato da una doppia cinta muraria a forte scarpatura, che ne ricorda l'origine militare. La cinta più interna, raggiungibile tramite un ingresso sopraelevato al di là di quello che era il fossato, è coronata da merlatura guelfa e assume, in corrispondenza degli angoli, forma di torrioni di rinforzo cilindrici e in un caso, di torre poligonale, simile ad un puntone. Oltre la cortina muraria merlata, si sviluppa l'edificio caratterizzato dall'accostamento di più corpi di fabbrica gravitanti intorno ad un suggestivo cortile con pozzo, circondato da portico e loggetta al piano nobile, sul quale si affaccia la scenografica scalinata a giorno che conduce agli appartamenti del primo piano. Sui prospetti esterni si notano bene gli interventi effettuati per trasformare il castello, da costruzione militare a dimora aristocratica; l'edificio è stato oggetto infatti di interventi di sopraelevazione e ampie finestre, sia monofore che bifore, di dimensioni ed epoche diverse, sono state aperte lungo tutto il perimetro della costruzione, per adattarla all'uso residenziale. Di particolare grazia architettonica è la loggia su due ordini del prospetto verso il borgo, con archi acuti alla quota del cortile e a pieno sesto al piano superiore. Il castello, di proprietà privata, è tuttora usato come residenza.