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Pittura medievale - Affreschi - Chiesa di San Pietro ad Oratorium

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Comune:  Capestrano
 
Provincia:  AQ

Notizie:  Il ciclo di affreschi di S. Pietro ad Oratorium può considerarsi il punto di partenza della storia della pittura medievale abruzzese. Esso interessa l'intera zona absidale e si snoda tra l'arco trionfale, il cilindro dell'abside e il catino, dove rimangono solo scarsi lacerti. Il ciclo propone un soggetto piuttosto tipico della tradizione romanica ispirato ad un passo dell'Apocalisse (Ap. 19,4). Sull'arcone spicca al centro la figura di Cristo in maestà circondato dai simboli degli Evangelisti e dai due tetramorfi, sotto i quali si dispongono in due ali, i ventiquattro vegliardi dell'Apocalisse che offrono al Redentore coppe d'oro, "colme di profumi, che sono le preghiere dei santi" (Ap. 5,8). La figura del Cristo benedicente, esemplificata su un modello iconografico carico di ricordi bizantini, sta seduta sul trono gemmato e mostra nella mano sinistra il libro con i versi EGO SUM PRIMUS ET ULTIMUS. Nella parte superiore del catino absidale era certamente raffigurata una scena di "traditio legis et clavium", di cui rimangono visibili pochi frammenti delle figure di Cristo e dei due interlocutori, S. Pietro e S. Paolo. La fascia inferiore della conca absidale è occupata da una teoria di santi benedettini, caratterizzati dalla tonsura e dal codice contenente la Regola. I sei santi sono disposti ai lati della monofora absidale, tre per parte, e sono inseriti in nicchie dipinte, con arcatelle, colonnine e capitelli anch'essi dipinti, che incorniciano finti vani. Un brano interessantissimo è rappresentato proprio dalle finte nicchiette con santi, una rappresentazione molto efficace di fusione tra pittura e architettura. Gli affreschi vengono unanimemente ritenuti databili al XII secolo, cioè nell'ambito dei lavori di ricostruzione della vecchia chiesa longobarda, ricordati anche nell'iscrizione dell'architrave del portale d'ingresso (A REGE DESIDERIO FUNDATA ANNO MILLENO CENTENO RENOVATA). Le pitture murali di Capestrano trovano confronti stringenti con gli affreschi dell'abbazia di S.Angelo in Formis (CE), riconducibili al clima stilistico caratteristico degli anni di Desiderio, abate di Montecassino dal 1058 e committente degli affreschi. Le tangenze tra i due cicli sono molto evidenti a partire dall''iconografia bizantina del Cristo, seduto in maestà tra i simboli degli evangelisti e caratterizzato in entrambi i casi da un linearismo marcato utilizzato per delineare con forza i tratti del volto, gli occhi e i nasi in particolare, ma anche per segnare vesti e panneggi. Rimangono però non trascurabili le differenze tra i due cicli pittorici soprattutto nella diversità degli effetti plastici che nel ciclo capuano sono tesi a dare una rappresentazione più sofisticata e naturalistica della realtà. Gli affreschi di Capestrano sembrano invece aver operato una rilettura più schiettamente romanica di quel "manierismo bizantino", andando in direzione di una maggiore forza sintetica, orientata soprattutto alla resa grafica dei contorni delle figure con profili fortemente segnati. Anche la gamma cromatica è piuttosto povera, tutta giocata sui toni ocracei e rossastri interrotti solo dalle barbe bianche dei vegliardi. Altro confronto pertinente con il ciclo di S. Pietro ad Oratorium può essere considerato ciò che resta della decorazione ad affresco dell' XI-XII secolo dell'abbazia di S. Vincenzo al Volturno, casa madre del monastero di Capestrano. Alcuni frammenti di affresco, emersi dai recenti scavi che hanno interessato sia la riva sinistra del fiume Volturno, con la parte più antica del complesso, che la destra, con il nuovo monastero (XII sec.), hanno rivelato non trascurabili affinità con il ciclo abruzzese, soprattutto nella cromia e nel marcato grafismo, a sottolineare come l'influenza di quella "koinè" artistica detta "arte beneventana", che ha caratterizzato l'Italia meridionale nel passaggio dall'Alto al Basso Medioevo, abbia lasciato le sue tracce anche in terra d'Abruzzo.
 
Iscrizioni:  Sul libro nella sinistra del Redentore: EGO SUM PRIMUS ET ULTIMUS
 
Informazioni:  Pro Loco Capestrano, tel. 3493955914; 3476054489; 3356591316. Municipio tel. 0862-95227
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