Pittura medievale - Affreschi - Chiesa di Santa Maria del Lago
Pescara
Comune: Moscufo
Provincia: PE
Notizie: Nella chiesa di S. Maria del Lago a Moscufo (Pe)è conservato l'affresco del Giudizio Universale, di cui restano solo delle parti. Esso è situato nell'abside centrale e raffigura un grande Cristo in trono del quale restano solo i piedi e, al suo fianco, è un angelo con una lunga tromba che chiama i defunti a risorgere. Questi sono raccolti in piccoli riquadri alla destra dell'angelo. Nel registro inferiore sono allineati i dodici apostoli in posizione rigida e severa quasi a costituire una commissione giudicante. L'affresco è datato dal Matthiae (Matthiae 1969) alla seconda metà del Duecento e la cartina di tornasole è in questo caso la veste dell'angelo. Seppure si riscontra un'evidente stilizzazione propria della scuola duecentesca, il modo di operare nel complesso è ancora riconducibile alla cultura del XII secolo e precisamente al periodo di realizzazione dell'ambone (1158). L'opera risulta molto vicina alla cultura pittorica bizantina pur manifestando uno stretto legame con la tradizione locale, che ne fa da mediatrice. Il rapporto più evidente è con l'affresco di S. Angelo a Pianella dal quale derivano certi manierismi riadattati e semplificati. Scompare la mandorla che conteneva la figura del Cristo, all'arco del cielo si sostituisce un trono, semplice nella struttura ma ricco nella decorazione, agli angeli robusti si sostituisce un angelo smilzo dall'andamento curvilineo che ne evidenzia l'immaterialità. Le figure risultano piatte e prive di volume, i colori chiari, soprattutto quelli dei volti, nei quali è assente ogni traccia di ombra. L'elemento principe della rappresentazione è la linea che definisce le figure. Un elemento spiccatamente bizantineggiante, mutuato dalla tradizione campano-cassinese, è la forma tondeggiante del volto del Cristo che presenta una maggiore morbidezza e delicatezza rispetto ai modelli di riferimento. La novità più rilevante dell'opera sta nella sua collocazione. La rappresentazione del Giudizio veniva tradizionalmente raffigurata sulla controfacciata mentre la zona dell'abside era riservata alla scena della Maestà in trono subentrata, in età romanica, alla rappresentazione dell'Ascensione di origine paleocristiana. La scelta operata dal pittore di Moscufo, che da quel momento diventa per la regione un fatto tradizionale, non è certo casuale ma risponde ad un preciso intento pedagogico. Al carattere astratto della Maestà, priva di riferimento ad un episodio reale, si contrappone il carattere concreto del Giudizio, in quanto evento storico, seppure da venire. Viene così focalizzata l'attenzione dei fedeli sul momento finale e drammatico della storia dell'umanità durante tutto lo svolgimento della celebrazione e non limitatamente al momento dell'uscita dalla chiesa.