Chiesa di San Liberatore a Maiella
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Come arrivare
La chiesa di San Liberatore a Maiella sorge all'interno di un suggestivo scenario naturale, immersa tra i boschi che contornano l'abitato di Serramonacesca, nei pressi del fiume Alento. Si pone fra i più significativi esempi di architettura romanica abruzzese nonché fra le più antiche chiese medievali dell'ordine benedettino cassinese. San Liberatore fu, infatti, originariamente unita ad un vasto complesso monastico benedettino ed in stretto contatto con l'abbazia madre di Montecassino. Oggi il monumento è il risultato di manomissioni, distruzioni, rifacimenti e restauri che, pur avendone offuscato alcuni originari caratteri, quali la ricca e vivace decorazione degli interni, non ne hanno intaccato gli straordinari valori spaziali ed architettonici. La chiesa, fondata secondo la leggenda in età carolingia, compare per la prima volta, nell'884, all'interno di un inventario di tutti i beni benedettini. Ulteriori documenti ci forniscono notizia del sisma che danneggiò il monastero nel 990 e del successivo arrivo, nel primo decennio dell'XI secolo, del futuro abate Teobaldo; questi, arrivando a San Liberatore, avrebbe dichiarato di aver trovato una chiesa piccola ed oscura, che, si può ipotizzare, avesse un impianto a tre navate della medesima larghezza di quello attuale. Su tale struttura Teobaldo realizzò un programma di intervento, non portato del tutto a termine, che prevedeva una sopraelevazione delle pareti ed un rifacimento della zona presbiteriale ed absidale costruita al di sopra di una cripta. Le vicende successive agli interventi di Teobaldo furono strettamente collegate alla riedificazione, voluta dall'abate Desiderio, dell'abbazia di Montecassino, fondamentale evento di riferimento per una consapevole lettura della chiesa di San Liberatore.