Quella di Martinsicuro è una delle più rappresentative torri costiere d'Abruzzo; situata a breve distanza dal fiume Tronto, è facilmente visibile dalla Statale Adriatica. Chiamata anche "Torre di Carlo V", costituiva la prima di un serrato sistema difensivo di 18 torri costiere, costruito con lo scopo di arginare le continue scorrerie di turchi e nordafricani. A volere la sua costruzione furono, nel 1547, i vicerè spagnoli di Napoli, Alvarez de Toledo e Parafan de Ribeira. Pur essendo parte integrante di tale sistema difensivo abruzzese, le caratteristiche architettoniche della torre di Martinsicuro si distinguono per essere più vicine ai canoni dello stile costiero laziale e campano, rappresentando in tal senso un esempio di rilevante interesse. La costruzione, interamente in laterizio, si imposta su una pianta quadrata, concludendosi con un coronamento aggettante a beccatelli e corrispondenti caditoie sulla parte superiore. La pianta quadrata, l'altezza notevole, la presenza dell'apparato a sporgere su beccatelli sono elementi caratteristici delle torri anteriori al quattrocento, mentre la scarpatura basamentale in pietra sposterebbe la datazione a dopo l'avvento delle armi da fuoco. Manca la merlatura, quasi sicuramente sostituita in epoca più recente da una copertura a tetto a due falde. Le finestre, l'edicola, la feritoia cannoniera, risalgono alla metà del XVI secolo, ma potrebbero essere aggiunte posteriori alla costruzione della torre o trasformazioni delle feritoie, quando la torre perse il carattere strettamente ossidionale e fu adattata a residenza di un certo tono. Il prospetto orientato verso il mare è quello più riccamente decorato, presentando, oltre alle finestre con cornici lapidee, un'edicola sorretta da due grosse mensole, con tracce di un'iscrizione dedicatoria, sull'architrave e sulla base, e l'emblema dell'Imperatore Carlo V caratterizzato dall'aquila bicipite. Due cornici marcapiano in pietra scandiscono inoltre l'intero torrione. All'interno sono ancora visibili gli stemmi gentilizi di Carlo V, supremo committente della fortezza. Un ulteriore carattere architettonico che rende la struttura difensiva di Martinsicuro piuttosto inusuale nel suo genere è la presenza di un edificio adiacente la torre, da ricondursi alla supplementare funzione di dogana e di luogo di rappresentanza che esso doveva svolgere. Tra il primo piano di questa ex casa doganale e la torre esiste un comodo collegamento. La muratura a doppia cortina di mattoni con riempitura di ciottoli e calce, con i ricorsi dei fori pontaioli, è di ottima fattura, ma non fornisce elementi per una datazione più certa, dato che questo sistema costruttivo nel teramano è in uso per lungo tempo. Sul torrione fu rinvenuta una lapide, ora scomparsa, posta nel 1547, cioè ai tempi di Carlo V, in cui era scritto: "CAROLUS V ROMANORUM IMPERATOR ANNO DOM. MDXLVII AD BONORUM SECURITATEM REORUMQUE VINDICTAM ILLUS D. PETRUS DE TOLEDO VICEREX ET CAPITANEUS GENERALIS MAGNIFICO MARTINO SEGURO AUCTORI ERIGI ET CUSTODIRI MANDAVIT". Attualmente le stanze della casa doganale ospitano il Centro di Educazione Ambientale Scuola Blu di Lega Ambiente.