
Kristian Zahrtmann
Viaggiatori stranieri in Abruzzo - Kristian Zahrtmann
Civita d’Antino fin dalla fine dal ‘700 fu frequentata da vari viaggiatori stranieri, archeologi, storici e artisti interessati alle antiche origini italiche o attratti dal suo paesaggio. Tra questi si ricordano Richard Colt Hoare, Keppel Craven, Edward Lear, Theodore Mommsen, Thomas Ashby, in genere ospitati dalla nobile famiglia Ferrante.
Il periodo più significativo del periodo del Grand Tour è comunque rappresentato dalla presenza del pittore danese Kristian Zahrtmann (Rønne, 1843 – Frederiksberg, 1917), il cui intenso e prolungato legame con il paese, trasformò progressivamente Civita d’Antino – a partire dal 1883 – nella sede estiva della sua scuola in Italia, aperta a numerosi artisti provenienti dall’intera Scandinavia, molti dei quali divennero affermati artisti, come i danesi Peter Hansen, Johan Rhode, Gad F. Clement, Johannes Kragh, lo svedese Karl Isakson, il norvegese Oluf Wold-Torne, ecc,
Il maestro tornava ogni anno sul finire della primavera. Il paese lo attendeva ospitale insieme agli artisti che lo accompagnavano. Zahrtmann. Sempre vestito di bianco, era amico di tutta la popolazione, come egli stesso scrisse nelle sue lettere. Zahrtmann e gli altri artisti erano ospitati nella storica Pensione Cerroni, che sovrasta l’antica Porta Flora.
Il suo profondo legame con il piccolo paese italiano lo portò a chiamare la sua nuova casa-atelier a Copenhagen “Casa d’Antino”, come ancor oggi ricorda una targa esposta all’esterno, nella piazza a lui dedicata.
Da tempo è riconosciuta la straordinaria influenza della summer school italiana nell’arte scandinava e danese in particolare.
Una mostra interamente dedicata alla venticinquennale produzione artistica ispirata al paese abruzzese, dal titolo “Civita d’Antino dei pittori danesi”, si tenne a Copenhagen presso il Kunstforeningen nel 1908 con una selezionata presenze di opere di Zahrtmann e di altri artisti.
E’ ancor oggi incalcolabile il numero di opere presenti nei più importanti musei scandinavi e in collezioni private che ritraggono gli straordinari paesaggi di Civita e della Valle Roveto, scene di vita quotidiana, l’intensa religiosità popolare, i costumi femminili e il lavoro nei campi, spesso etichettate come “paesaggio italiano” o “paesaggio del sud Italia”.
La straordinaria stagione dei pittori scandinavi cessò drammaticamente con il terremoto che il 13 gennaio 1915 sconvolse la Marsica, colpendo anche il paese, cui seguì poco tempo dopo la morte del “Sig. Cristiano”, com’era chiamato da tutti Zahrtmann a Civita d’Antino, paese di cui fu cittadino onorario (1902) e benefattore.
(Testo e immagini gentile concessione del sito di riferimento culturale www.civitadantino.com - Cfr. Antonio Bini, L’Italian dream di Kristian Zahrtmann, la scuola dei pittori scandinavi a Civita d’Antino, ed. D’Abruzzo-Menabò, Ortona, 2009)

